In salumeria ci fanno pagare la tara: è una forde
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Dillo al Mattino - Dopo aver fatto la spesa in una nota salumeria del Vomero, mi sono preso la briga di andare a controllare se, al di là dei sorrisi e della gentilezza, che sono sempre utili ma non si pagano, ci fosse qualche trucchetto per fregare i consumatori. Come si vede dalla foto allegata, per tutti i prodotti acquistati non viene assolutamente conteggiata la tara, e cioè l'involucro, di carta o plastica, che contiene gli alimenti. Nella spesa in questione il negoziante utilizza delle vaschette in plastica del peso di 15 grammi l'una per prosciutto cotto e salame (rispettivamente 19,50 e 18 euro al chilo), e dei fogli oleati del peso di 8 grammi ciascuno per prosciutto crudo, olive e formaggio (rispettivamente 9,50, 7,50 e 12 euro al chilo). Il cliente non dovrebbe pagare il prezzo della tara, ma qui si paga, eccome, dal momento che, a conti fatti, il contenitore del prosciutto cotto viene a costare 30 centesimi, quello del salame 27 centesimi, mentre la carta per il crudo costa 7 centesimi, quella per le olive 6 e quella per il formaggio 10. Il prezzo varia ovviamente a seconda del prodotto acquistato: più alto è il peso al chilo, più alto è il costo della tara. Insomma, alla fine, ho pagato ben 80 centesimi solo di tara. Considerando che si era a fine giornata, e che lo scontrino fiscale, che mi è stato poi regolarmente rilasciato, portava il numero 154, non è difficile conteggiare quanto questo commerciante incassi ogni giorno solo di tara. Ovviamente non è un caso singolo, perchè solo i grossi centri commerciali e le grandi catene alimentari detraggono il costo della tara. Solo per curiosità, e in linea ovviamente generale, infine, ecco cosa recita l'articolo 515 del codice penale: "Frode nell’esercizio del commercio. Chiunque, nell’esercizio di una attività commerciale, ovvero in uno spaccio aperto al pubblico, consegna all’acquirente una cosa mobile per un’altra, ovvero una cosa mobile, per origine, provenienza, qualità o quantità, diversa da quella dichiarata o pattuita, è punito, qualora il fatto non costituisca un più grave delitto, con la reclusione fino a due anni o con la multa fino a lire quattro milioni.Se si tratta di oggetti preziosi, la pena è della reclusione fino a tre anni o della multa non inferiore a lire duecentomila".
Il Mattino
Mario Amitrano - Napoli
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