Il 40% degli automobilisti napoletani non paga più RCA
Pubblicato da
admin
alle
04:26

L'editoriale di Germano Milite
Un automobilista che vive a Napoli o a Caserta, solo perché ha la “colpa” di essere napoletano o casertano, in media paga circa 700 euro in più rispetto ad un “collega” del centro e del Nord.
Secondo quanto precisato anche dal Tg2, un medico 42enne con auto di media cilindrata, prima classe e nessun incidente negli ultimi 5 anni, se si assicura a Napoli paga 1072 euro l’anno. A Milano poco più di 312. A Roma 400. Perché? Ancora una volta, le compagnie assicurative prendono in giro tutti riproponendo quella che dovrebbe oramai essere inquadrata come ridicola leggenda metropolitana:“In certe zone si paga di più perché si truffa di più”. A parte il principio incostituzionale di punire anche chi non commette reati e di discriminare in maniera palese gli abitanti di una data regione, c’è proprio qualcosa di logico che non torna in un simile ragionamento.
LA LEGGENDA METROPOLITANA DELLE TRUFFE ENDEMICHE
In primis, questi fantomatici dati che dovrebbero dimostrare tale mole mostruosa di truffe assicurative tra Caserta e Napoli, non si sa da dove provengono, chi li ha raccolti, quando e con che metodo. Provate a chiederlo alle compagnie: ”Scusate potrei avere una fonte certa che mi dice quante truffe accertate con relativi danni patrimoniali ci sono state tra il 2010 ed il 2012 in Campania e nel resto d’Italia?”. La risposta sarà un imbarazzato silenzio o, in alternativa, la recitazione di percentuali e numeri senza fonti attendibili. Subito dopo, vi beccherete l’aumento infinito delle tariffe. Anche se non costate nulla alla vostra compagnia, la vostra compagnia vi costerà sempre di più. Motivo? Sempre quello: si narra che qualcuno, non si sa chi, non si sa come e non si sa in che misura, si produce in truffe evidentemente miliardarie che impoveriscono le casse di qualsiasi impavida e generosa società assicurazione che mette piede al Sud.
Eppure, come noto, oramai il 40% degli automobilisti napoletani non paga l’assicurazione perché non può permettersela. Altri, invece, si muniscono di tagliandi falsi. Si dovrebbe quindi dedurre che, quasi chiunque paghi un premio in maniera regolare e dissanguandosi, poi provveda a truffare la propria compagnia procurandogli milioni di euro di danni ogni anno. Solo così, infatti, si potrebbero spiegare (ma comunque non giustificare) le tariffe triplicate per i poveri automobilisti campani.
LA CONSTATAZIONE:”I CAMPANI SONO PIU’ DISCRIMINATI DEGLI IMMIGRATI”
L’impressione collettiva, invece, è che i cittadini di Napoli e Caserta in particolare stiano subendo da anni un’estorsione criminale basata su un’inesistente giustificazione e su una discriminazione territoriale inaccettabile. E a proposito di discriminazione, la ciliegina su questa torta acida impastata con menzogne e soprusi è rappresentata da una nuova, amara constatazione: napoletani e casertani, per compagnie ed (inutile quanto costoso) Isvap sono addirittura un gradino più sotto degli immigrati.
Sempre secondo quanto riferito dal Tg2, infatti, le assicurazioni hanno da poco deciso di abolire gli incrementi di premio imposti ai cittadini stranieri. In pratica, fino ad oggi, se non eri italiano pagavi di più. Una forma di differenziazione economia raziale effettivamente indecente. Ebbene: mentre per gli immigrati questa odiosa tassa discriminatoria sarà abolita, per i cittadini meridionali le cose rimarranno così ed anzi peggioreranno, dati i tradizionali aumenti già previsti.
E SE NON PAGASSIMO PIU’?
Petizioni, proteste ed appelli fino ad oggi non sono serviti a nulla. E se cominciassimo a non pagare più l’RCA auto in massa? Fin quando le tariffe non saranno adeguate a livelli sopportabili? Una legge così platealmente ingiusta deve essere infranta ed i primi a comprenderlo dovrebbero essere proprio i rappresentanti delle forze dell’ordine. Le quote da pagare non sono più sostenibili per tanti, troppi cittadini. E poi, quando coloro che non hanno un tagliando saranno l’80%, quale altra scusa accamperanno le compagnie per aumentare i premi? Dovranno sostenere che quel 20% residuo è composto in via esclusiva di truffatori e presentare finalmente dati circoscritti e credibili, facendo incriminare questi fantomatici maghi del falso sinistro e dando un taglio agli aumenti indiscriminati.
Badate: non si nega che l’Italia intera (e non di certo solo la zona compresa tra Napoli e Caserta) sia straripante di furbetti ed accattoni. Sappiamo che questo paese è purtroppo abitato da numerosi individui del genere. Tuttavia, non è pensabile che le colpe di un’intera nazione e di una cultura sbagliata debbano ricadere su qualche milionata di “sfigati” con la grave colpa di vivere in determinate zone. Se si spalmassero sul livello nazionale i danni patrimoniali provenienti da queste tanto nominate azioni fraudolente, gli aumenti per tutti gli italiani sarebbero pari a cifre infinitamente piccole (qualche euro l’anno). Soprattutto, sarebbe opportuno che l’ISVAP facesse per una volta il suo dovere e rendesse pubblici tutti i dati certi delle azioni illegali che si consumerebbero in maniera così massiccia tra Caserta e Napoli.
In caso contrario, quest’anno l’RCA auto a Caserta e Napoli non va pagata perché è una truffa ad un insulto (incostituzionale) ai danni degli automobilisti onesti che le tasse le pagano; da sempre.
http://www.you-ng.it/news/economia/item/4390-rc-auto-la-truffa-continua-cittadini-campani-discrimanti-pi%C3%B9-degli-immigrati.html
0 commenti: