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Nuova Fiat Panda presentazione ufficiale

Pubblicato da admin alle 13:13
Angelo Forgione - Finalmente è uscito il video ufficiale di lancio della Nuova Fiat Panda. 
Scopriamo i segreti di questo gioiellino e capiamo come riesce ad essere competitiva sul mercato.

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Nuovi varchi ZTL dal 13 febbraio

Pubblicato da admin alle 07:50
Dal 13 febbraio parte la Ztl nel Centro Antico con l'attivazione di 4 nuovi varchi presidiati dalla Polizia Municipale in via del Sole, via Duomo/piazzetta Filangieri, via Miroballo al Pendino e via Santa Sofia. Si potrà accedere solo con l'apposito pass rilasciato dal Comune. Dal 1° febbraio anche i residenti possono farne richiesta presso l'ufficio Rilascio Contrassegni in piazza Dante 93.

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Gaffe di Linus e Curti su metrò di Napoli

Pubblicato da admin alle 05:04
Fonte: http://angeloxg1.wordpress.com/2012/01/26/gaffe_linus/
Angelo Forgione - Nella puntata di “Deejay chiama Italia” del 24 Gennaio, inciampo multiplo di Linus eMatteo Curti sulla metropolitana di Napoli (nel video). Durante la trasmissione, il primo legge alcune notizie su fatti accaduti nel “mondo delle metropolitane”, secondo lui esistenti solo a Milano eRoma. Il discorso, partendo dalla maggiore grandezza del metrò milanese rispetto a quello romano, si sviluppa nella ricerca di città che siano dotate di trasporto su ferro sotterraneo classico e non leggero (esistente anche a Torino e Genova).
Linus ha così un barlume di cognizione citandoNapoli per poi autosmentirsi dichiarando con espressione sufficiente «Forse Napoli? Ma non credo… non credo… c’è forse qualche trenino un po’ strano…». Finisce Linus e attacca Matteo Curti: «Loro hanno iniziato bene con il “Napoli-Portici”, i primi 11 km, e poi li sono rimasti». E sorrisi.

Seppure ancora in via di completamento, nessuno dei due conosce evidentemente l’esistenza della metropolitana di Napoli detta “dell’arte“, rientrante nel sistema dell’innovativo Metrò Regionale che ha vinto nel 2009 a Londra il premio “Most Innovative Approach to Statione Development“ (Miglior approccio innovativo nello sviluppo delle stazioni) nell’ambito del “Metros 2009“, la più grande manifestazione internazionale sull’industria delle metropolitane, battendo le metropolitane di Londra e Varsavia. E le stesse stazioni ricevono continuamente premi per la loro bellezza e funzionalità man mano che si aprono al pubblico. Dunque, non è quindi un “trenino un po’ strano” ma una metropolitana modello nonostante ancora “work in progress”. Un metrò che attende lo splendore del terminal Municipio ricco di ritrovamenti archeologici della Napoli greca.
Alla fine della puntata ci pensa l’ascoltatore Marco da Botricello a richiamare alla realtà Linus (e Curti) che, associando la puntualizzazione all’oggetto della stessa, individua vagamente il paese nella zona della Campania. Qualcuno in regia gli dice che Botricello è in provincia di Catanzaro.
A Curti invece nessuno l’ha smentito, pur essendocene la necessità. La “Napoli-Portici“, di circa 7 km e non di 11, non è lo stato dell’arte dei trasporti napoletani perchè in epoca preunitaria la ferrovia fu prolungata fino a Castellammare mentre nascevano la Napoli-Caserta-Capua, e la Nola-Sarno. Poi, mentre il nuovo Stato cancellava i progetti borbonici, nascevano le funicolari, da quella del Vesuvio alle ben quattro urbane, proprio in concomitanza del primo passante ferroviario urbano d’Italia, ovvero l’attuale Linea 2 del metrò, datato 1925, che rappresenta il primo esperimento italiano di trasporto ferroviario urbano, ben prima di Roma e Milano. E ancora la Ferrovia Circumflegrea, la Circumvesuviana e l’Alifana. Fino ad arrivare addirittura al recente metrò del mare.
Nulla di grave, per carità. Non è che Linus e Curti siano esperti dell’argomento che debbano per forza sapere che in tema di trasporti Napoli è sempre stata all’avanguardia. Ma chi parla alla nazione in TV e radio si limiti ad esprimere opinioni o a snoccioli dati certi, onde evitare brutte figure

Il giorno seguente, Linus si lascia andare ad una battuta di cattivo gusto sui napoletani e sugli extracomunitari (clicca per ascoltare).

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PresaDiretta: Rifiuti Zero | Riccardo Iacona

Pubblicato da admin alle 12:19

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Mostra d'arte alla stazione marittima

Pubblicato da admin alle 08:24

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Distribuzione consumi carne rossa

Pubblicato da admin alle 16:01

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Chi pagherà i nuovi pedaggi autostradali?

Pubblicato da admin alle 15:59

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Costa Concordia secondo Zio Peppe

Pubblicato da admin alle 07:46
Segnaliamo questo video tratto da Youtube che ha fatto un incredibile boom di visite negl'ultimi giorni

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Il Sud chiede il giorno della Memoria

Pubblicato da admin alle 17:06
IL SUD CHIEDE IL GIORNO DELLA MEMORIA 
150° Unità d'italia, occasione sprecata per vera unità

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DIALOGO DELLA MEMORIA 27/01

Pubblicato da admin alle 05:02
27\1  DIALOGO DELLA MEMORIA
Tratto da: http://www.facebook.com/notes/nando-dic%C3%A8/271-dialogo-della-memoriarisorgere-%C3%A8-giusto/10151207344185045

'A morte 'o ssaje ched'e"?  Dipende dai vivi!

Io sono morto a Dachau
-Io sono morto a Fenestrelle.
Io sono stato deportato in treno
-Io sono stato deportato a piedi
Io avevo una moglie e due figli morti sotto le bombe.
-Anche io avevo una moglie e tre figli, fucilati tutti come briganti senza processo
Io sono stato gasato
-Io sono stato sciolto nella calce viva.
Io ero un calzolaio a Praga
-Io ero un Imprenditore a Mongiana
Io sono stato ucciso perché ero me stesso, perché di religione ebraica.
-Anche io ero me stesso e molti di noi furono uccisi proprio perché eravamo cattolici.
Io sono stato deportato solo per quel che ero secondo loro
-Io prima di te.
Io non ero un popolo, non avevo mai avuto la necessità di uno Stato, ma ero una nazione millenaria.
-Io facevo parte di una nazione, avevo uno Stato ed ero popolo da sempre.
Io dopo essere stato massacrato ho vinto la guerra, unico caso nella storia.
-A me dopo che mi hanno massacrato, mi hanno detto che mi massacravano per il mio bene. Strana storia….
Io dopo lo sterminio ho avuto il mio Stato.
-Io dopo lo Sterminio sono divenuto una colonia
I miei eredi oggi governo l’ONU, il FMI la FAO ed ho anche la bomba atomica.
-I miei non hanno nemmeno un lavoro, non ci caga nessuno e se sparo un “tric trac” ci arrestano pure.
Noi oggi abbiamo detto “basta” e possiamo fregarcene anche delle risoluzioni dell’ONU
-Di me L’ONU se ne frega e basta.
Il mio Stato era un deserto che è rifiorito col nostro lavoro
-Il mio Stato era un paradiso naturalistico, il giardino d’Europa, che le Multinazionali del nord hanno reso un deserto, ed il lavoro? Una barzelletta della costituzione.
I miei eredi oggi hanno uno Stato con disoccupazione zero , alta tecnologia e più nessuno pensa che siamo geneticamente diversi.
-I miei non hanno uno Stato e li hanno convinti che la disoccupazione è una eredità genetica e  sulla tecnologia….usiamo quella scartata dagli invasori e ce ne fanno anche una colpa.
Grazie al mio sacrificio i miei eredi hanno una pensione a vita che pagate voi
-Grazie al mio sacrificio il mio Stato mi chiede i soldi per pagare le pensioni pure a voi, mentre le toglie ai miei.
Grazie alla mia morte tutti gli ebrei del mondo sono ritornati a casa.
-Dopo la mia morte quasi tutti i meridionali sono emigrati per il mondo

Oggi nei luoghi del mio massacro si celebra la mia memoria.
-Oggi nei luoghi del mio massacro, si elogiano i miei massacratori
Nelle mie piazze ci sono solo gli eroi della nostra liberazione.
-Nelle mie piazze ci sono solo gli “eroi” dei miei massacratori
Chi ci ha geneticamente additati come inferiori è oggi messo alla berlina dalla scienza.
- Chi ci ha geneticamente additati come inferiori ha musei dedicati, allievi famosi e sono normalmente studiati nelle università dello Stato che ci ha occupato.
I miei eredi oggi sono in tutte le banche e le agenzie di rating.
-I miei eredi non hanno nemmeno una banca e riempiono solo le agenzie di disoccupazione.
 I miei eredi hanno il “giorno della memoria”.
-Io miei non hanno un giorno di pace e se per questo nemmeno la memoria.

- Oggi posso dire ai miei…. Che non sono morto invano
 Oggi posso dire ai miei……. Si sono rubati pure “la Livella”…..e dipende da voi se sono morto invano…. AVANTI SUD… RISORGERE è GIUSTO!


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La rivolta dei terroni

Pubblicato da admin alle 03:10
Il 23 gennaio c'è stata una chiamata generale a Napoli, chiamata passata attraverso facebook, come un "tam tam" persistente, per ritrovarsi, in questo momento particolare, che vede dappertutto segni di rivolte e resistenza a questo governo dei banchieri e a questa politica italiana, che diventa sempre più qualunquista e lontana dal popolo... ormail il Sud si sta svegliando dal letargo e anche i TERRONI sono scesi sul piede di guerra. Tremate, tremate, i briganti sono ritornati!

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Maratona di Napoli 29/01/2012

Pubblicato da admin alle 02:18
Domenica 29 gennaio, parte da Piazza Plebiscito la 14° edizione della Maratona di Napoli. Allestito il Marathon Village che accoglierà fino a domenica anche il Cioccofest, fiera gastronomica dedicata al cioccolato.

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Roma: 2 feriti alla manifestazione dei pescatori

Pubblicato da admin alle 18:11
ROMA: FERITI A P.ZZA MONTECITORIO ALLA MANIFESTAZIONE DEI PESCATORI

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Forum dei comuni per i beni comuni

Pubblicato da admin alle 10:55
Sabato 28 gennaio a Napoli si svolgerà il Forum dei comuni per i Beni Comuni. Protagonisti della giornata saranno amministratori, movimenti, associazioni, cittadine e cittadini; confronti e tavoli di lavoro avranno luogo fra il teatro Politeama e il Maschio Angioino.

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Trasporti

Pubblicato da admin alle 07:47
Link utili per il trasporto a Napoli
http://www.anm.it/
http://www.aliscafi.it/
http://www.trenitalia.com/
http://www.porto.napoli.it/
http://www.vesuviana.it/web/
http://www.unicocampania.it/
http://www.ctp.na.it/home.asp
http://napoli.virgilio.it/cat/taxi.html
http://www.muoversincampania.it/
http://www.metrocampanianordest.it/
http://www.metro.na.it/metro/index.php
http://www.portal.gesac.it/portal/page/portal/internet
http://www.sepsa.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1

Mappa di Napoli

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Insorgenti contro il governo

Pubblicato da admin alle 06:07
"Il salasso economico del sud non finisce anzi peggiora: hanno strangolato il piccolo commercio, hanno liberalizzato quello che conveniva alle banche e non hanno minimamento toccate le rendite dell'alta finanza. Napoli ed i napoletani non si riconoscono più nella politica nazionale ed è per questo che lunedì mattina Insorgenza Civile sarà al fianco di tutti i napoletani che scendendo in piazza dimostreranno che è l'ora di cambiare. Napoli - spiega il presidente di Insorgenza, Nando Dicè - si associa alla protesta dei forconi siciliani, aggiungendo le sue motivazioni: questa è la città delle assicurazioni più care d'Europa,
l'unica città dove si paga pedaggio per passare da un quartiere all'altro con la tangenziale,
l'unica dove si paga l'acqua alle fontane pubbliche nonché una delle città del Sud con il più alto tasso di disoccupazione e di inquinamento, che attende soluzioni e bonifiche da decenni. Siamo stanchi della politica delle banche, della dittatura economica impostaci con la scusa della crisi, di questa politica serva dei poteri forti. Napoli non ha bisogno di ideologie al soldo dei banchieri ma di uomini liberi che si organizzino per riconquistare la propria sovranità per un Sud finalmente libero e non più colonizzato, sfruttato ed offeso quotidianamente". Tratto da Youtube

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Movimento Forconi parola ai cittadini

Pubblicato da admin alle 08:06

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Nuovo spot Panda, insulto ideologico a Napoli?

Pubblicato da admin alle 06:43
Angelo Forgione - È partita il 22 Gennaio la campagna Fiat per il lancio della nuova Panda, il più importante del 2012 per la casa. 
Ideata da Kube Libre, il cortometraggio prende spunto da una domanda: “Quale Italia vogliamo essere?” 
Girato a Napoli e dintorni, lo spot (in basso) ideato da Maxus, diretto da Luca Maroni e prodotto da Movie Magic, parla agli italiani ma soprattutto ai lavoratori di Pomigliano d’Arco che sono proprio gli attori. Basta poco per capire che i 90 secondi della pubblicità sono improntati di messaggi ai dipendenti dello stabilimento napoletano. Lo slogan scelto da Sergio Marchionne è“L’Italia che ci piace”. Da una parte c’è quella che produce, che sfida il mercato, che lavora con impegno e dall’altra ci sono gli italiani del folklore, di Pulcinella e dei maccheroni. Le formiche e le cicale. Una campagna che riflette la seccatura di Marchionne rispetto alle resistenze dei sindacati circa il suo “modello produttivo Fiat”. 
Un messaggio agli operai di Pomigliano ma anche un’offesa a tutti i napoletani e alla napoletanità, che secondo l’azienda torinese sarebbe l’immagine folcloristica, pittoresca e degradante del paese.
 Lo spot, recitato da una voce fuori campo, inizia con degli spaccati contrapposti dell’Italia: l’arte, l’inventiva, il talento per iniziare bene, come se non appartenessero anche questi ai napoletani, decadendo poi nel folklore e nella disoccupazione a cui fa da contraltare l’impiego offerto da mamma Fiat a Pomigliano. Messaggi negativi (ma il folklore è negativo a prescindere?) immortalati su immagini di Napoli: un Pulcinella in un teatro, quartieri popolari agghindati da panni stesi, giovani disoccupati con lo sguardo spento e arrabbiato sullo sfondo di un mercato rionale, uno skyline di Pomigliano con lo stabilimento ai piedi del Vesuvio dove l’operosità è rimarcato come“Italia capace di grandi imprese industriali”. 
”Noi possiamo scegliere quale Italia essere”, dice lo speaker, come dire che possiamo scegliere se essere l’opulenta cultura piemontese o quella pigra napoletana. La scelta è sottolineata da un nuovo contrasto di concept visivi: da una parte artisti e operai Fiat e dall’altra i maccheroni, il Vesuvio e il golfo; il tutto corredato da una riflessione inquietante: “è il momento di decidere se essere noi stessi o accontentarci dell’immagine che ci vogliono dare”. E qui viene fuori l’equivoco degli stereotipi degli italiani verso i meridionali che sono quelli degli stranieri verso gli italiani, con quel pizzico di invidia verso una città capace di esprimere se stessa nel mondo, nel bene e nel male. Offese subliminali alla Napoletanità nell’associazione immagini-speakeraggio, e “pizzini” agli operai di Pomigliano già piegati alle volontà superiori e ora umiliati con messaggi anche eloquenti in uno spot che decanta un prodotto fatto bene, che se è tale è grazie a quegli stessi operai che fanno di Pomigliano un modello qualitativo ancorché produttivo. Napoli offesa in tutto lo spot, anche nel finale dove una Panda esce dallo stabilimento, percorre il lungomare di Napoli e le strade costiere della Campania per poi approdare come d’incanto in Piazza dell’Anfiteatro a Lucca, da Sud a Nord, mentre la voce esclama “questa è l’Italia che piace”.Il messaggio commerciale sembra voler dire agli operai di Pomigliano di smetterla di protestare e di mettersi a lavorare. Qualcuno dica a Marchionne che i napoletani hanno bisogno del lavoro ma non di costruire auto per sentirsi uomini migliori, per sapere di essere artisti, creativi e stakanovisti anche godendo dei piaceri delle proprie ricchezze paesaggistiche e della propria cultura. E se non fossero ottimi lavoratori, Pomigliano non sarebbe “il miglior stabilimento Fiat al mondo“ come da lui stesso asserito. Questo lo sapevano tutti, ma lui l’ha detto solo quando gli operai si sono piegati alle sue condizioni. L’azienda torinese aveva già dato un segnale alla presentazione aziendale della nuova vettura, quando sulla brochure si leggeva “Noi siamo ciò che produciamo”, riformulato nello spot; un claim che non è sfuggito a quegli operai che sanno cosa si legge su un muro di ingresso del forte piemontese di Fenestrelle: “Ognuno vale non in quanto è, ma in quanto produce“. In quella fortezza furono deportati i soldati napoletani che non volevano giurare per Vittorio Emanuele II. Cornuti e mazziati, e lo sdegno monta. Fonte: angeloxg1.wordpress.com

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Il Roma prima pagina

Pubblicato da admin alle 02:18
http://www.ilroma.net

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Statua di Garibaldi imbrattata con vernice rossa

Pubblicato da admin alle 15:24

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Protesta dei tir e solidarietà degli automobilisti

Pubblicato da admin alle 12:22
Blocco stradale dalle prime ore di questa mattina all'altezza della barriera Caserta Sud. Centinaia di tir hanno paralizzato la circolazione stradale per protesta contro il caro carburante e contro l'aumento dei prezzi delle autostrade.

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Insorgenza Civile con i siciliani

Pubblicato da admin alle 10:02

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Forconi partenopei

Pubblicato da admin alle 09:46

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Affitti, dal 27 gennaio i contributi 2011

Pubblicato da admin alle 09:13
Da venerdì 27 gennaio il bando e il modello di domanda per i contributi integrativi ai canoni di locazione 2011 si potranno scaricare sul sito web del Comune, oppure ritirare gratuitamente presso il servizio assegnazione immobili in piazza Cavour.

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Massimo Troisi: "Appena vedono dove sta il potere sarà dura"

Pubblicato da admin alle 09:06

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Benzinai presi d'assalto e Tir bloccano Caserta Sud

Pubblicato da admin alle 07:40
Un gruppo di persone aderenti al movimento Insorgenza civile che si riconosce nella protesta dei Forconi siciliani presidia da questa mattina Piazza Garibaldi con uno striscione sul quale c'è scritto 'Insorgere è giusto'. Il gruppo ha tentato anche di bloccare l'imbocco che da via Galileo Ferris immette sull'autostrada. Questa notte invece alcuni aderenti al movimento 'Made in Naples' nato spontaneamente su Facebook negli ultimi giorni è andato a portare la solidarietà agli autotrasportatori che occupavano a Marcianise (Caserta) una parte dell'autostrada. Da segnalare inoltre la ressa presso i benzinai per fare il pieno, molti dei quali già a secco.

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I Forconi e l'Indipendenza della Sicilia

Pubblicato da admin alle 07:32
Il movimento dei Forconi è stato oscurato per giorni dai media. Sembra un UFO venuto da Marte. Nessuno sembra sapere chi sono coloro che protestano. In Sicilia hanno bloccato strade, trasporti, servizi come non è mai successo prima. Bruciato la bandiera italiana. Si è detto subito che dietro c'è la mafia, le forze di estrema destra. Può darsi che ci siano infiltrazioni, ma la protesta nasce dalla nuova povertà di agricoltori e allevatori, piccoli e medi produttori vessati dalle tasse e da una concorrenza sleale di Paesi dove i lavoratori non hanno diritti. C'è una forte sottovalutazione degli avvenimenti. Dalla Sicilia il vento indipendentista e anti statalista può risalire la penisola, un anti garibaldismo che riscriva la vera Storia d'Italia, di conquista e di vessazione di uno Stato sovrano, quello dei Borboni, ridotto in miseria dai Savoia. Beppegrillo.it

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Pino Aprile | I Forconi risalgono l'Italia

Pubblicato da admin alle 06:07
I Forconi risalgono l'Italia - Pino Aprile Una rivoluzione in Italia, se ci sarà mai, partirà dal Sud. Se nelle regioni settentrionali la crisi porterà una diminuzione del livello di vita e sacche di povertà, il Sud è condannato alla miseria e all'emigrazione. Il movimento dei Forconi non nasce dal nulla, ma dalla consapevolezza del fallimento dello Stato e dal rifiuto di fare la fine della Grecia dove i bambini vengono abbandonati a scuola dai genitori perché non riescono a sfamarli. Pino Aprile, studioso dei movimenti meridionali e autore di "Terroni" ci spiega le origini del movimento dei Forconi e del possibile incendio italiano." Beppe Grillo.

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Saviano parla del Movimento dei Forconi

Pubblicato da admin alle 02:32

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Fiorella Mannoi e il Meridionalismo

Pubblicato da admin alle 11:05

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Siena Napoli striscione pro Schettino

Pubblicato da admin alle 09:32


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Recessione e le ragioni del Meridionalismo

Pubblicato da admin alle 06:51
Recessione e crisi in Italia, le ragione del Meridionalismo (Presa Diretta - RAI 3)

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Forconi a Napoli 23 gennaio ore 9 Piazza Garibaldi

Pubblicato da admin alle 03:12
COMUNICATO STAMPA: Il Movimento di Insorgenza civile aderisce alla manifestazione indetta dal gruppo Made in Naples, su Fb, di solidarietà con i forconi siciliani  prevista lunedì 23 gennaio, dalle 9 in poi, a piazza Garibaldi. 

“Il salasso economico del sud non finisce anzi peggiora: hanno strangolato il piccolo commercio, hanno liberalizzato quello che conveniva alle banche e non hanno minimamento toccate le rendite dell’alta finanza.  Napoli ed i napoletani non si riconoscono più nella politica nazionale ed è per questo che lunedì mattina Insorgenza Civile sarà al fianco di tutti i napoletani che scendendo in piazza dimostreranno che è l’ora di cambiare. Napoli - spiega il presidente di Insorgenza, Nando Dicè - si associa alla protesta dei forconi siciliani, aggiungendo le sue motivazioni: questa è la città delle assicurazioni più care d’Europa, l’unica città dove si paga pedaggio per passare da un quartiere all’altro con la tangenziale, l’unica dove si paga l’acqua alle fontane pubbliche nonché una delle città del Sud con il più alto tasso di disoccupazione e di inquinamento,  che attende soluzioni e bonifiche da decenni. Siamo stanchi della politica delle banche, della dittatura economica impostaci con la scusa della crisi, di questa politica serva dei poteri forti. Napoli non ha bisogno di ideologie al soldo dei banchieri ma di uomini liberi che si organizzino per riconquistare la propria sovranità per un Sud finalmente libero e non più colonizzato, sfruttato ed offeso quotidianamente”.

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Contro la privatizzazione dell' acqua

Pubblicato da admin alle 03:53

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Napoli scende in piazza

Pubblicato da admin alle 07:57

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In arrivo la Card della Salute

Pubblicato da admin alle 07:44
Dal 1 febbraio, con la Card della Salute, sarà possibile prenotare a prezzi contenuti prestazioni infermieristiche e assistenziali attraverso la rete delle farmacie napoletane. L'iniziativa è frutto della collaborazione tra Federfarma Napoli e Fisiomedical Consulting.

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Linee programmatiche Bilancio 2012 Comune di Napoli

Pubblicato da admin alle 07:42
Arriva in Consiglio Comunale la discussione sul Bilancio di Previsione 2012: udita la relazione dell'Assessore Riccardo Realfonzo, il dibattito si è aggiornato a lunedì prossimo.

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Schettino unico responsabile?

Pubblicato da admin alle 08:35
Schettino è diventato l'unico colpevole. Ha senza dubbio enormi responsabilità che vanno però condivise con il sistema di cui faceva parte. L'"inchino" si fa da anni. Tutti sapevano, tutti innocenti.

"D'accordo che De Falco sia stato esemplare ma, finiti gli onori, ci chiederemo anche quali sono le responsabilità delle CAPITANERIE DI PORTO? Finora non ho sentito nessuno interrogarsi sulle responsabilità della capitaneria nel tollerare il passaggio di quelle navi...di certo non invisibili! De Falco sapeva? E chi altro era a conoscenza della prassi dell'inchino? Il sindaco? il vicesindaco? La Guardia costiera? E perchè hanno tollerato tutto ciò? Questo non ci è dato sapere...almeno finché Schettino sarà difeso dall'avvocato di fiducia della Costa crociere." 

Valentina F., monte porzio catone - Beppegrillo.it

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De Magistris: pista ciclabile 20 km in 6 mesi

Pubblicato da admin alle 07:57

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Saviano è un cittadino milanese

Pubblicato da admin alle 23:54

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Il Movimento dei Forconi arriva in Calabria

Pubblicato da admin alle 08:25

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Movimento Forconi: La rivoluzione siciliana

Pubblicato da admin alle 08:08
La rivoluzione é iniziata. l’Italia si sta destando. Basta lacrime e sangue, basta tasse e rinunce per pagare i debiti che il nostro governo ha contratto con le banche private. Il popolo italiano si indebita, aziende falliscono, le nuove generazioni non avranno la pensione, i giovani non hanno lavoro. É ora di dire basta.
Forse non lo sapete, dato che tutti i principali media hanno deciso di non parlarne, ma in Sicilia é iniziata la rivoluzione. Se la notizia si propagasse per tutta l’Italia, se lo spirito di ribellione dei nostri amici siculi dovesse attecchire in tutto lo Stivale, il popolo italiano, unito nella protesta, potrebbe riprendersi la propria sovranità. Gli italiani tornerebbero padroni a casa propria. Assisteremo alla cacciata dei creditori stranieri, riprenderemo in mano il nostro debito pubblico impazzito, nazionalizzeremo la nostra moneta. Indiremo un referendum per consacrare democraticamente il nostro volere. Ci sarebbero nuove elezioni così, finalmente, saremo noi ad eleggere chi ci governerà.
Ok, sto divagando in fluttuanti proiezioni oniriche, torniamo con i piedi per terra: La Rivoluzione Siciliana é un dato di fatto, sta accadendo realmente. É cominciato l’altro ieri il blocco pacifico di tutta la Trinacria. Tutti i principali porti, le raffinerie e gli snodi dell’isola sono stati occupati. Questa battaglia sociale e culturale é già stata battezzata come il movimento delle “5 giornate di Sicilia”.
Alla rivoluzione stanno partecipando non solo giovani, disoccupati e sotto-occupati ma anche imprenditori, agricoltori, pescatori, trasportatori e commercianti. Tutta la Sicilia é in sobbuglio. L’intera società siciliana é incazzosamente in fermento, contro Monti e i suoi amici.
Si legge sui manifesti: “Non una guerra tra poveri, ma una guerra insieme contro questa classe dirigente che ancora una volta vuole farci pagare il conto. Vogliamo scrivere una pagina di storia e la scriveremo. Siamo siciliani veri ed invendibili. Ora il gioco comincia a farsi duro”.Meenghia, qui si fa sul serio!
La grande chiamata alla protesta parte da una piccola associazione di agricoltori ben presto rimpolpata da allevatori ed autotrasportatori,il “Movimento dei Forconi”. la Sicilia ci insegna ancora. Basta una piccola scintilla per dar vita ad un grande fuoco. In pochi giorni, nella terra degli agrumi, si é passati da alcuni manifesti affissi qua e là,  ad una vera e propria rivoluzione.
I “Forconiani” non sono ne di destra, ne di sinistra. Al movimento “Possono partecipare tutti, basta che siano apartitici”. Solo senza divisioni interne possiamo diventare come una grande fiamma che danza armoniosa e flessibile nell’aria, aggraziata e devastante nell’unione di tutte le sue parti. La nobiltà di questo pensiero viene da un gruppo di pastori siciliani, gente umile e semplice ma dai quali dobbiamo tutti imparare. Come ogni rivoluzione che si rispetti, anche questa è nata dal basso. Ora tocca a noi fare in modo che questa grande fiamma non si esaurisca in soli 5 giorni, ma che continui ad ardere per giorni, settimane, mesi; l’incendio deve valicare lo stretto e raggiungere prima Roma e poi Bruxelles. (Prima che qualcuno si improvvisi Nerone, ci tengo a sottolineare la natura pienamente simbolica del mio pensiero.)
In Sicilia si raffina il 50% di tutta la benzina che circola in Italia. É la prima regione d’Europa per la produzione di GPL. Qui confluisce tutto l’oro nero dei viadotti algerini e libici.  E allora perchè tutta la ricchezza che quest’ isola produce va tutta da altre parti?Migliaia di lavoratori sono sfruttati e sottopagati. Mentre le salatissime accise sull’oro nero continuano ad aumentare, la loro condizione peggiora. La rivoluzione non poteva che partire da qui. La regione italiana in cui la condizione di vera e propria schiavitù del popolo italiano è più marcata. Tutti quei soldi che la Sicilia produce vanno allo stato che li rigira ai creditori del FMI, della BCE e agli speculatori finanziari, ovvero tutti quei ricchi e pochi privati che detengono il nostro debito pubblico.
Ovviamente, alla grande abbuffata, non può che prender parte anche la nostra casta politica, l’unico gruppo di italiani che non sta risentendo della crisi. Tutto il Parlamento italiano guidato da Monti, l’amico degli speculatori finanziari e delle banche, sta remando contro il popolo italiano, sta continuando a fare gli interessi della BCE, del FMI e delle grandi banche che mirano soltanto a spillare a noi italiani quanti più soldi possibili. Purtroppo per loro però l’Italia è ormai all’osso e gli italiani sono particolarmente incazzati.
Proprio da queste raffinerie é partita la rivolta. Dal 15 gennaio, fino al 20, nessun TIR trasporterà un centilitro di benzina raffinata.
Si legge sul manifesto dei Forconiani: “Stanotte alle ore 00 del 15 gennaio – leggiamo – si muoveranno i Tir degli autotrasportatori siciliani presso i presidi stabiliti in tutte le province, accompagnati da manifestanti provenienti da tutta I’Isola per gridare forte l’indignazione contro una classe politica di ladroni e nepotisti. Il sistema politico istituzionale è al collasso, i politici rubano a doppie mani ,la stessa cosa fanno i burocrati, non c’e… spazio di discussione per risolvere il problemi della gente. Lombardo presidente della Regione siciliana si dichiara incapace d’intervenire, mentre l’economia del’Isola è ferma e le aziende e le famiglie sono al fallimento. Tutti ci aspettiamo delle risposte, ma non sappiamo da chi. Questo è il momento cruciale per intervenire, per cambiare le regole democratiche ed istituzionali: la rivolta dei siciliani è necessaria ed urgente. A morte questa classe politica come si è fatto contro i francesi con il vespro”.
Elenco qui sotto i punti caldi in cui le principali manifestazioni si stanno ingigantendo sempre più:
  • Provincia di CataniaPiazzale antistante il Porto di Catania
  • Zona Industriale Rotonda VIII Strada
  • Tangenziale di Catania pressi svincolo Paesi Etnei
  • SS 114 Bivio pressi Hotel Orizzonte
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  • Ingresso Gela provenienza Caltagirone
  • Rotonda Capodarso
Fino ad ora, i primi due giorni di protesta sono andati alla grande: “Cento mila siciliani scendono in piazza in tutta la Sicilia facendo esplodere tutta la loro rabbia contro questa classe politica di delinquenti e ladroni e i pochi giornali e tv nazionali non sanno riportare le notizie”, dice Martino Morsello, del ‘Movimento dei Forconi’, che ringrazia la stampa estera e gli osservatori esteri che, aggiunge, “stanno guardando a questi moti rivoluzionari siciliani come un obiettivo da trasmettere a tutto il popolo europeo che aspetta gli esiti di quanto succede in Sicilia”. La stampa italiana invece è tutt’ora latitante: Sembra che Monti abbia imparato molto da Berlusconi.
Lo slogan della rivolta é:  “Si’ un omu camina calatu torci la schina, se un populu torci la storia” non ho la più pallida idea di cosa voglia dire, ma sono sicuro che siano parole gagliarde.
La terra di Luigi Pirandello, Giovanni Verga, Tomasi di Lampedusa, Leonardo Sciascia e Andrea Camilleri, la terra che tanto ci ha insegnato, continua ad insegnarci. É il momento che tutta l’Italia prenda ad esempio il popolo siciliano, che si ribelli all’unisono in nome della ripresa della nostra sovranità popolare. Non dobbiamo farci fermare dai poteri forti che hanno messo a tacere tutti i principali media italiani. Loro sono consci che in Sicilia sta nascendo qualcosa di pericoloso e vogliono soffocare le nostre grida, sul nascere. Non possiamo permetterlo. 
Fonte: ilcorsivoquotidiano.net



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De Magistris a Salvini che offende Napoli

Pubblicato da admin alle 05:27

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Tre bombe davanti Equitalia del Corso Meridionale

Pubblicato da admin alle 03:54
Tre ordigni sono scoppiati davanti ad altrettante porte della sede di Equitalia, al Corso Meridionale, a Napoli. Le esplosioni hanno provocato la rottura dei vetri e danni alle saracinesche. Nessun danno a persone

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Le fontanelle del sindaco

Pubblicato da admin alle 09:53
Naturale, refrigerata e gassata. E' l'acqua del sindaco che da oggi anche a Napoli sarà messa gratuitamente a disposizione di cittadini e turisti. Il primo distributore è stato inaugurato oggi in piazza Municipio. Gli altri tre saranno istallati alla stazione ferroviaria, all'aeroporto e alla stazione marittima di Katiuscia Laneri

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Troppi debiti il Madre chiude

Pubblicato da admin alle 08:55
La Fondazione Donnaregina che gestisce il museo d'arte contemporanea Madre non è in grado attualmente di soddisfare le società di gestione della struttura, che vantano crediti per circa 12 milioni di euro. In queste condizioni si approssima la chiusura ad oltranza del museo.

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Nando Dicè: Ma perchè non vi incazzate?

Pubblicato da admin alle 01:44


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Testamenti biologici e democrazia partecipativa

Pubblicato da admin alle 01:04

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Insorgenza Civile

Pubblicato da admin alle 02:45
INSORGENZA:

L’insorgenza è uno stato d’animo di rivolta consapevole allo stato di cose ATTUALI. Chi insorge, insorge prima di ogni altra cosa contro la situazione di ingiustizia permanente che percepisce nella realtà. Non si sente rappresentato ed ha scarsa o nessuna fiducia della delega alla rappresentanza delle sue idee e dei suoi interessi. Chi insorge, insorge in prima persona, rivolgendosi agli altri solo per raggiungere scopi irraggiungibili singolarmente. Insorgenza è attivismo e non riconosce nessun valore alle idee astratte che prima o poi si trasformano in ideologie.

MOVIMENTO:

Un movimento esiste a prescindere dalla sua presenza alle tornate elettorali. Esiste perché lo scopo per cui si è venuto a formare non dipende dalla propria presenza nelle istituzioni. Gli uomini in “movimento”, non ambiscono a tornaconti personali o a rendite politiche parassitarie. La partecipazione del Movimento alle competizioni elettorali è solo funzionale all’opera di divulgazione e\o di coinvolgimento di chi condivide una base comune di appartenenza, un percorso politico TOTALMENTE alternativo all’esistente, uno scopo comune da raggiungere.

Un movimento di uomini e\o di idee ed interessi, crea sulle ragioni della sua esistenza la naturale consapevolezza dell’azione come principio cardine di tutte le sue attività.

INSORGERE è GIUSTO

La visione del mondo e delle cose degli aderenti a insorgenza non rappresenta uno schema ideologico preconfezionato, i concetti di giusto\sbagliato variano a secondo della realtà e degli uomini che debbono decidere. L’uomo come “metro di misura” di ogni cosa è per sua natura unico, originale ed irripetibile. E’ secondo questi criteri che l’insorgente deve guidare le sue scelte rapportarsi agli altri e ed agire di conseguenza. Nessuna scelta di convenienza deve essere anteposta a quello che ritiene giusto.

SE TI CONVINCONO CHE NULLA PUO’ CAMBIARE NULLA CAMBIERA’

La rassegnazione e l’immobilismo, innanzi alla prepotenza di organismi locali, nazionali ed internazionali, che opprimono e depredano i popoli, sono il risultato di un meccanismo di controllo operato da questi stessi organismi parassitari, ai danni delle popolazioni libere. Sconfiggere la propria rassegnazione è il primo atto insorgente.

CIVILE:

I metodi o le strategie che il Movimento dovrà attuare non dovranno degenerare in estremismo di sorta. L’estremismo o le derive autoritarie sono antitetiche ad ogni forma rivoluzionaria. La quale a dispetto della vulgata giacobina non si basa su stati emozionali momentanei, isterismi collettivi o masse in azione. La creazione di una classe dirigente capace di interpretare il dissenso è consapevolmente attenta alla forza predominante dei mondialisti anti identitari, E’ IL PRIMO ATTO RIVOLUZIONARIO. Civilmente la classe politica del movimento dovrà dimostrare di avere l’unica dote originale del “politico” LA CAPACITA’. Culturale, pratica e di azione, nonché la capacità di sapersi opporre ad ogni livello alle lusinghe dei partitocratrici.

IL TRIFOGLIO:

Esistono in Europa e nel mondo centinaia di movimenti e partiti che si oppongono alla globalizzazione mondialista, detta anche americanizzazione. Detta Globalizzazione che gruppi di parassiti organizzati spacciano per inevitabile è tutt’altro che inevitabile. Anzi essendo anti-identitaria, quindi anti naturale deve essere costantemente “pompata” da armi di distruzione\convinzione di massa. Tutti questi movimenti pur essendo diversissimi tra loro, come è giusto che sia, sono uniti da un comune sentire l’oppressione globalizzante. Il trifoglio è il simbolo che abbiamo scelto (in onore all’insorgenza irlandese) per interpretare questo “comune sentire”. E’ un simbolo che ci fa comprendere che il risorgimento non è stato un caso Italiano o isolato, ma un ulteriore passo in avanti da parte delle forze parassitarie finanziarie-economiche-massoniche, che con la distruzione del modello sociale-politico ed economico che il Sud rappresentava hanno ampliato la base di risorse umane e territoriali da sfruttare. Il Trifoglio è il simbolo che per noi unisce le insorgenze identitarie da nord al sud d’Europa.

IL SUD ITALIA:

Nel contesto del comune sentire c’è il peso della globalizzazione e dello sfruttamento mondialista: ogni popolo difendendo se stesso, difende la libertà degli altri. Un uomo che determina da solo le proprie scelte è un uomo libero, la libertà per i popoli si chiama SOVRANITA’. Le popolazioni del sud dal 1861 hanno perso la propria sovranità, delegandola a suon di massacri e di rapine economiche a gruppi parassitari internazionali che a livello locale decisero di sostenere l’espansione militare del Piemonte.

Gli insorgenti non negano la propria appartenenza all’italianità, ma ricordano che non esiste un UNICO, modo per viverla. Gli insorgenti negano fortemente che l’appartenenza culturale a detta italianità, debba essere coincidente all’essere cittadini di un solo stato (ricordiamo che nell’Italia geografica attuale, esistono tre stati – e quindi tre cittadinanze diverse - pur definendosi in tutti e tre i casi stati Italiani).

Il Sud Italia nel nostro simbolo rappresenta il riferimento esplicito al Regno delle Due Sicilie, cioè allo Stato ITALIANO, che ponendosi al servizio delle popolazioni stanziali, rispettava le differenze di tutti e che poneva l’economia al servizio del popolo e non il popolo al servizio dell’economia.
La strumentalizzazione da parte della storiografia risorgimentale di spacciare la classe dirigente dell’epoca (I Borbone) per inetta, incapace ed arretrata è una bugia finalizzata a giustificare l’inettitudine e l’incapacità di chi si è avvicendato al potere dopo l’unità.
La Bugia di spacciare un’invasione finalizzata alla rapina per un atto di liberazione, è servita a convincere i meridionali della loro incapacità a governarsi e quindi convincerci della nostra situazione di “adolescenza politica permanente”.
Una base comune di appartenenza, un percorso politico TOTALMENTE alternativo all’esistente, uno scopo comune da raggiungere.
-La base comune del movimento è duplice. Il movimento è un movimento Civico ed Identitario.
Ci accomuna il disprezzo per la classe partitocratrica asservita agli interessi di Banche e Multinazionali e l’appartenenza fiera ed orgogliosa al popolo meridionale.
-Il percorso politico che intraprenderemo dovrà essere assolutamente originale, quindi non si dovrà cadere nella trappola ideologica degli schemi destra-sinistra-centro, né riproporre in nome dell’amore per la propria terra nostalgie folcloristiche del passato, o di qualsiasi altro passato.
-Lo scopo da raggiungere è uno solo: riuscire sempre a realizzare nel concreto quello che le nostre ragioni di adesione al movimento ci hanno spinto ad agire. Questo vale ad ogni livello, dalla realizzazione di una semplice manifestazione alla presa del potere. Il “come” non dipenderà da schemi preconfezionati, ma dalle forze e dalla volontà che si avranno a disposizione di volta in volta

CLASSE DIRIGENTE:

La classe dirigente del movimento è rappresentata da MILITANTI, cioè da persone che dedicano il proprio tempo e le proprie energie al raggiungimento dello scopo comune prefissato.

Dovrà attivarsi alla crescita del movimento

Dovrà dimostrare di essere capace di realizzare le opere e le azioni concordate.
Dovrà essere ambiziosamente ostinata nel lottare per la nostra sovranità popolare.
Dopo 150anni di colonizzazione materiale e culturale, il Sud è privo di autentica classe dirigente. La peculiarità del nostro movimento è nel METODO di selezione di una nuova classe dirigente. Un metodo di selezione che si attua attraverso la militanza.

Visita anche www.insorgenza.it





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Pavia, arrestata finta cieca impiegata all'Asl

Pubblicato da admin alle 14:10
Un'impiegata dell'Asl di Pavia, falsa cieca, è stata arrestata con l'accusa di corruzione e truffa dai carabinieri. La donna è indiziata, quale addetta all'ufficio invalidi civili, di aver istruito 135 false pratiche di rimborso per indennità di accompagnamento o per malattie inesistenti, emettendone i relativi ordini di pagamento, e facendosi poi corrispondere parte del denaro dai beneficiari della truffa.
L'arrestata si sarebbe inoltre attribuita un rimborso di 5mila euro dichiarandosi falsamente cieca assoluta e avrebbe fatto risultare anche la propria madre non vedente, in modo che percepisse una consistente maggiorazione della pensione. 


Infine la donna aveva fatto avere al figlio un rimborso per indennità di accompagnamento per familiari deceduti. Il danno all'Inps, che ha materialmente proceduto alla liquidazione delle somme non dovute, è pari a 1,3 milioni di euro. Fonte: Tgcom24.mediaset.it


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La rivoluzione dei beni comuni

Pubblicato da admin alle 10:54
Alcuni beni sono essenziali alla vita e non devono essere assoggettati allo sfruttamento del mercato; questa idea - per certi aspetti rivoluzionaria, perché intacca l'assolutezza della proprietà privata - prospetta un modello di società con maggiori garanzie per i cittadini più deboli e con più intensa partecipazione collettiva alle scelte essenziali della comunità. Il prof. Alberto Lucarelli, assessore ai beni comuni del Comune di Napoli, raccoglie la riflessione sull'argomento e ne fa oggetto di confronto pubblico.

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